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54 | ATTO SECONDO |
Florindo. Chi ve l’ha detto?
Fiammetta. Ho sentito parlarne fra la signora madre ed il vostro maestro.
Florindo. È vero. Quella, da cui sono stato, è una ragazza che vorrebbero che io pigliassi per moglie; ma io non voglio, perchè sono innamorato della mia adorabil Fiammetta.
Fiammetta. (Se dicesse da vero, vorrei anche tentar la mia fortuna). (da sè)
Florindo. Ebbene, che cosa dite? Mi volete veder morire?
Fiammetta. Che cosa direbbe di me la vostra signora madre?
Florindo. Niente; quando si tratta di contentarmi, accorda tutto. Mia madre mi ama. M’impegno che, se lo sa, ci sposa colle sue mani.
Fiammetta. E il vostro signor padre?
Florindo. In quanto a lui, dica ciò che vuole, mia madre mi ha sempre detto che, se egli mi abbandonerà, mi manterrà colla sua dote.
Fiammetta. Se potessi sperare che la cosa andasse così...
Florindo. Sì, cara, non dubitate, anderà bene. In segno dell’amor mio, prendete un tenero abbraccio...
Fiammetta. Oh! adagio, è un poco troppo presto.
Florindo. E quando, quando potrò abbracciarvi?
Fiammetta. Quando mi avrete sposata.
Florindo. Vi sposo adesso, se voi volete.
Fiammetta. Dov’è l’anello?
Florindo. L’ho preso apposta per voi. Eccolo.
Fiammetta. Questo è un anello della vostra signora madre.
Florindo. È vero, ella me l’ha dato.
Fiammetta. Perchè fare?
Florindo. Per porlo in dito della mia sposa.
Fiammetta. Ma di qual vostra sposa?
Florindo. Di quella che più mi piacerà.
Fiammetta. Se saprà che son io, non se ne contenterà.
Florindo. Contento io, contenta sarà ella pure. Lasciate che vi metta l’anello in dito.