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48 ATTO SECONDO

Florindo. Voglio comprare un bel ventaglio.

Beatrice. E che vuoi fare di un ventaglio?

Florindo. Fare un regalo a una bella ragazza.

Beatrice. A una bella ragazza? Di che condizione?

Florindo. Civile e da par mio.

Beatrice. E chi è questa? Lo voglio sapere.

Florindo. Ve lo dirò, signora madre, ve lo dirò. E la signora Eleonora, figlia del signor dottore Geronio.

Beatrice. Come la conosci?

Florindo. L’ho veduta.

Beatrice. Le hai parlato?

Florindo. Signora sì.

Beatrice. Dove?

Florindo. In casa.

Beatrice. Ah, sei stato anche in casa?

Florindo. Signora sì.

Beatrice. E chi ti ha condotto?

Florindo. Il signor maestro.

Beatrice. Bravo signor maestro! Conduce i giovani dalle ragazze! Quando torna, voglio che mi senta.

Florindo. No, cara signora madre, vi prego, vi supplico, non gli dite nulla, non lo sgridate. Poverino! È tanto buono, m’insegna con tanto amore. Se mi volete bene, non lo sgridate.

Beatrice. Via, via, per amor tuo tacerò. Ma non voglio che si vada dalle ragazze.

Florindo. Ah! Mi piace tanto la signora Eleonora! Non posso vivere senza lei.

Beatrice. Poverino! Sei innamorato?

Florindo. Sono innamoratissimo.

Beatrice. Poter del mondo! Così presto ti sei innamorato?

Florindo. Credetemi che io non posso nè mangiare, nè bere, nè dormire.

Beatrice. T’ammalerai, se farai così.

Florindo. Se voleste, si potrebbe rimediare al mio male.

Beatrice. Come?