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A SUA ECCELLENZA
IL SIGNOR
GIOVANNI FALIER
PATRIZIO VENETO
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Voi non disapprovaste la mia intenzione di mettere la morale in Teatro, e vi compiaceste talvolta sentir dal popolo applaudite le buone massime, che sono a Voi familiari, e vi rallegraste assaissimo, vedendo batter le mani a un Padre che corregge, a un Figlio che si pente, ad un Cavalier che ammaestra. Dicano pure gli scostumati, ne’ loro Vizj incalliti, non essere il Teatro la loro scuola, arrossiscano di qualche loro ritratto, e soffrano alle coscienze loro i rimproveri: V. E. mi anima a battere il sentiero intrapreso, a porre in ridicolo il vizio, ad esaltar la virtù, poichè pensando ciascuno a seconda del proprio cuore. Voi non potete che applaudir l’onestà e detestar la dissolutezza. Siete un Cavalier esemplare che nascondete la Vostra dottrina sotto il manto dell’umiltà, e la pietà vostra sotto quello della sociabile moderazione. Io non ho mai veduto chi meglio di Voi sappia stare con Dio e col Mondo. Voi siete un vero modello di perfezione, poichè senza togliere ciò che da Voi esigono le pubbliche e le domestiche cure, e gli amici vostri medesimi, sapete cogliere dei momenti felici per corrisponder all’Altissimo Iddio, il quale, e nella grandezza della vostra nascita, e nell’opulenza delle vostre fortune, e nella qua-