Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, III.djvu/505


L'AVVOCATO VENEZIANO 491


el giudizio. Sta carta xe invalida, la va taggiada1, el Giudice la taggierà: perchè la donazion non sussiste, nè come donazion, nè come testamento; perchè un fiol legittimo e natural non ha da esser privà dell’eredità paterna a fronte de una straniera; perchè in sto caso, dove se tratta della verità e della giustizia, non ha d’aver logo la compassion; perchè se l’avversaria resterà miserabile, sarà colpa del padre de natura, no del padre d’amor, dal qual senza debito e con danno del fiol che defendo, l’è stada mantenuda e custodida per tanti anni; e in ancuo2, quel che ha fatto Anselmo Aretusi per carità, lo pol far, e lo farà, l’avvocato Balanzoni per obbligo e per dover; e sarà effetto della giustizia3 taggiar la donazion, previa la revocazion della tal qual sentenza a legge avversaria, in tutto e per tutto a tenor della nostra domanda, compatindo l’insufficienza dell’avvocato che malamente ha parlà.
(S’inchina e va dietro al tribunale, dove vi è il Servitore che gli mette il ferraiuolo ed il cappello; e col fazzoletto coprendosi la bocca, parte col Servitore.)

Giudice. (Suona il campanello. Tutti si alzano, fuorchè esso Giudice ed il Notaro.)

Comandador. Signori, tutti vadano fuori. (Tutti, facendo riverenza al Giudice, s’incamminano. Il Dottore dà mano a Rosaura, che si asciuga gli occhi.)

Dottore. Non piangete, che vi è ancora speranza. (a Rosaura)

Rosaura. Speranze vane! Sono precipitata. (parte col Dottore e col Sollecitatore)

Lelio. Che ne dite? Si è portato bene? (a Florindo)

Florindo. Non potea dir di più. (parte con Lelio)

Giudice. (Detta sottovoce la sentenza al Notaro, il quale scrive; intanto si tirano in disparte il Lettore ed il Comandador a discorrere assieme.)

Comandador. Come va 4, signor Agapito? Fate il lettore e non sapete leggere?

  1. Taggiar, termine del Foro Veneto, che significa annullare o revocare. [nota originale]
  2. In ancuo, in oggi. [nota originale]
  3. Bett. e Pap. aggiungono: e virtù de Vussustrissima.
  4. Bett.: Cosa vuol dire.