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358 | ATTO SECONDO |
Colombina. Balorda! scimunita! Non voleva dirvelo; ma ci sono stata.
Isabella. Sì? contami, che cosa facevano?
Colombina. Parlavano segretamente.
Isabella. Disconevano forse di me?
Colombina. Sicuro.
Isabella. Che cosa dicevano?
Colombina. Che siete fastidiosa, sofistica e che so io.
Isabella. Cavaliere malnato!
SCENA XV.
Il Dottore con l’acqua calda, e dette.
Dottore1. Ecco l’acqua calda.
Isabella. Andate al diavolo; non sentite che scotta? (la prende, le pare bollente, e gettandola via, coglie il Dottore)
Dottore. Obbligatissimo alle sue grazie.
Isabella. Di grazia, che vi avrò stroppiato!
Dottore. Io non parlo.
Isabella. E così, che altro hanno detto di me? (a Colombina)
Colombina. Non ho potuto sentir altro. Ma se sentirò, dirò tutto.
Isabella. Sta attenta; ascolta e osserva, che mi preme infinitamente.
Colombina. Signora padrona, vi ricordate quant’è che mi avete promesso un paio di scarpe?
Isabella. Tieni, comprale a tuo modo. (le dà un ducato)
Colombina. Che siate benedetta! (Così si macina a due mulini). (da sè, parte)
Isabella. (Il Cavaliere mi tratta così!) (da sè)
Dottore. Vuole ch’io le vada a prendere dell’acqua un poco tiepida?
Isabella. (In casa mia? su gli occhi miei?) (da sè)
Dottore. Signora, è in collera? Non l’ho fatto apposta.
- ↑ Nelle edd. Bett., Pap. ecc. la scena comincia per inavvertenza così: «Isab. Femmina impertinente! Dott. Ecco ecc. ’.