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LA FAMIGLIA DELL'ANTIQUARIO | 323 |
voi me lo consigliereste? Andate, andate, che siete un mal cavaliere; e se non volete voi abbracciare l’impegno, ritroverò chi avrà più spirito, chi avrà più convenienza di voi.
Cavaliere. (Bisogna secondarla). (da sè) Cara Contessa, non andate in collera; ho detto così per acquietarvi un poco; per altro l’offesa è gravissima, e merita risarcimento.
Isabella. Dare uno schiaffo alla mia cameriera?
Cavaliere. È una temerità intollerabile.
Isabella. Dir ch’io non comando più?
Cavaliere. È una petulanza. E poi dire che siete vecchia?
Isabella. Questo vi dico che non l’ha detto; non lo poteva dire, e non l’ha detto.
Colombina. L’ha detto, in coscienza mia.
Isabella. Va via di qua.
Colombina. E ha detto di più, che avete da stare accanto al fuoco.
Isabella. Va via di qua; sei una bugiarda.
Colombina. Se non è vero, mi caschi il naso.
Isabella. Va via, o ti bastono.
Colombina. Se non l’ha detto, possa crepare. (parte)
SCENA XV.
La contessa Isabella e il Cavaliere del Bosco.
Isabella. Non le credete: Colombina dice delle bugie.
Cavaliere. Dunque non sarà vero nemmeno dello schiaffo.
Isabella. Oh! lo schiaffo poi gliel’ha dato.
Cavaliere. Lo sapete di certo?
Isabella. Lo so di certo. E qui bisogna pensare a farmi avere le mie soddisfazioni.
Cavaliere. Ci penserò. Studierò l’articolo e vedrò qual compenso si può trovare, perchè siate soddisfatta.
Isabella. Ricordatevi ch’io son dama, ed ella no.
Cavaliere. Benissimo.
Isabella. Ch’io sono la padrona di casa.