Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, III.djvu/296

286


donna saggia e prudente, e chi pensa diversamente, ha il cuor guasto e corrotto dai preudizi del mal costume. (parte)

Virginia. Donna Claudia, ingoiate questa pillola.

Filiberto. Don Rodrigo ha parlato assai schietto.

Claudia. Quanto più si scalda, tanto più manifesta la sua passione.

Filiberto. Il dolore che ha mostrato donna Eleonora per la perdita del marito, la fa conoscere amorosa e prudente.

Alonso. Imparate, signore mie, a giudicar meglio e a mormorar meno.

· · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·

ATTO TERZO.

· · · · · · · · · · · · · · · · · · · ·

SCENA XII.

Donna Eleonora e Don Rodrigo.

Eleonora. Misera me, in che mani io ero caduta!

Rodrigo. V’ingannaste a fidarvi d’un forestiere. Colui non si sa di qual paese egli sia.

Eleonora. Ma ora che dovrò io fare?...

Rodrigo. Donna Eleonora, sospendiamo per ora di ragionare di ciò; ho piacere d’avervi ritrovata sola, e solo con voi bramo di restare per poco.

Eleonora. Le dame sono partite, per ora non vi è nessuno.

Rodrigo. Deggio farvi un discorso da voi forse non preveduto.

Eleonora. Lo sentirò volentieri; ma prima favorite dirmi qual esito abbia avuto la disfida di don Flaminio.

Rodrigo. La cosa si è pubblicata, si sono frapposti dei cavalieri comuni amici, ed ora si tratta l’aggiustamento.

Eleonora. Sollecitate quello che avete a dirmi.