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216 | ATTO PRIMO |
Alonso. Dipendo dai vostri voleri.
Virginia. Don Alonso poi è un cavalierino garbato.
Alonso. Ma io ho un difetto che a voi non piacerebbe.
Virginia. E qual è?
Alonso. Che al bene e al male mi piace esser solo.
Claudia. Balestra.
Balestra. Vengo o non vengo? (di dentro, e poi viene)
Claudia. Presto, porta le carte e le paglie.
Balestra. Subito la servo. (vuol partire)
Claudia. Sediamo intanto. Balestra.
Balestra. Signora.
Claudia. Le sedie al tavolino.
Balestra. (Va accostando le sedie) La servo.
Claudia. Presto, le carte e le puglie.
Balestra. Signora, una cosa alla volta. Io non ho altro che due gambe e due mani. (parte)
Claudia. Impertinente! Oh, lo caccio via subito.
Virginia. (Ha ragione il poveruomo: che bella dama! Vuol tenere conversazione, e non ha che un servitor solo).
Balestra. Ecco qui le carte e le puglie. (resta in disparte)
Alonso. Farò io.
Claudia. No, no, quando giuocano due dame, tocca la mano al cavaliere; farò io.
Alonso. Come vi aggrada.
Claudia. (Mescola le carte, e le dà fuori.)
Virginia. Di quanto si giuoca?
Alonso. Comandate.
Claudia. Eh, di poco. Un carlino1 la puglia.
Virginia. Spadiglia obbligata?
Claudia. Sì, fino a cento.
Alonso. (Sto fresco!) (da sè) Passo2.
Virginia. Passo3.
Claudia. Entro.