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le forze mie industriato proporre in due soggetti nobili l’esempio della vera virtù. Ma questo trovasi perfettamente nella nobilissima Casa di V. E., in cui Voi siete il prototipo delle Dame, siccome lo è dei Cavalieri più illustri l’Eccellentiss. Signor Marchese Vostro, e Voi insegnar potete come si uniscano il decoro e la gentilezza, mentr’egli ammaestra quanto accresca pregio alla grandezza del sangue la piacevolezza del tratto.

Pieno dunque d’ardire e di fiducia, all’E. V. io mi presento, e questa povera Commedia mia umilmente v’offerisco e raccomando, supplicandovi me sotto il manto dell’autorevole protezione Vostra accogliere e ricovrare, e concedermi che nel ruolo de’ Vostri servi possa a gloria mia annoverarmi.

Di V. E.

Ferrara, li 29 Aprile 17521.

Umiliss. Divotiss. e Obbligatiss. Serv.
Carlo Goldoni.


  1. Questa data si legge soltanto nell’ed. Bettinelli.