Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
174 |
cento scudi, spero che vostro padre non isdegnerà di contentarvi. Io sarò più che contento, e mi servirà questa consolazione a minorar la pena che provo per la perdita della disgraziata Rosaura.
Lelio. Vi accerto che io sono innocente, e spero che quanto prima si scoprirà la mia innocenza e l’altrui reità.
Dottore. Cos’è questo strepito?
SCENA XIX1.
Eleonora e detti.
Eleonora. Signor padre, il signor Pantalone è qui, che vi vuol parlare.
Dottore. Il signor Pantalone? Ma chi è tutta quella gran gente che viene su dalla scala?
Eleonora. Non lo so. Saranno tutti con lui.
SCENA XX2.
Pantalone di dentro, e detti.
Pantalone. Se pol vegnir?
Dottore. Venite pure; siete padrone.
Lelio. Servo, mia signora. (ad Eleonora)
Eleonora. La riverisco. (parte)
Lelio. (Molto savia e modesta).
Pantalone. Son qua. Dottor, con de le gran novità.
Dottore. Ma chi è quella gran gente ch’è in sala?
Pantalone. Ve dirò tutto; lassè....
Dottore. Sapete nulla della mia figliuola?
Pantalone. So; ve dirò tutto; lassè che parla a mio fio.
Dottore. Ditemi cos’è di mia figlia.
Pantalone. Abbiè un poco de pazienza, se volè. Fio mio, con-