Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, II.djvu/79


IL FRAPPATORE 73

SCENA IX.

Fabrizio ed il Servitore.

Fabrizio. Fra maritati spesso spesso vi sono de’ guai. Ho fatto bene io a non prender moglie. Parmi che vi sia qualcheduno in sala. Guarda chi è. (al Servitore, che parte) Credo per altro, fra questi due, che la moglie abbia più ragion del marito. Sia come esser si voglia, ho piacere che col mezzo mio si riuniscano per ora almeno.

Servitore. Signore, vi è una pellegrina che ha premura di parlarvi.

Fabrizio. Una pellegrina? che venga. (Il Servitore parte) Vorrà l'elemosina, ed io le darò qualche cosa. Non mi ritiro dal far del bene, se posso.

SCENA X.

Eleonora, il Servitore ed il suddetto.

Eleonora. Serva del signor Fabrizio.

Fabrizio. Chi siete voi, signora?

Eleonora. Sono Eleonora degli Aretusi, moglie di Ottavio che trovasi in casa vostra.

Fabrizio. Oh diamine! Cosanota sento? Voi moglie del signor Ottavio?

Eleonora. Così è; ho meco le prove, se mi venisse negato.

Fabrizio. (Come va la faccenda? quante mogli ha costui?) (da sé) Chiamami subito il signor Ottavio. (al Servitore, che parte)

Eleonora. Per qual motivo vi siete maravigliato che io sia moglie d’Ottavio?

Fabrizio. Niente, niente. Eccolo qui per l’appunto.

SCENA XI.

Ottavio, il Servitore ed i suddetti.

Ottavio. Che mi comandate, signore? (non vedendo il volto di Eleonora)

Fabrizio. Conoscete voi questa pellegrina? (1) Sav. e Ztla: che.