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nel ’57 le lodi al generoso patrizio, alla moglie sua, all’intera famiglia, nella lettera citata della Madre amorosa, che troveremo più avanti; e poi nel ’61, m quel piccolo capolavoro di poesia giocosa ch’è il Mondo novo, nella Raccolta di poetici componimenti per la vestizione di Contarina Balbi, curata da Goldoni e dedicata a Nicolò, padre della monaca: anzi lasciò al protettore, prima della partenza per la Francia, il proprio ritratto dipinto ad olio da Alessandro Longhi (lo comprò dagli eredi nel 1832 Em. A. Cicogna), riprodotto nel primo volume della presente edizione. Il nome del Balbi si legge nel principio del poemetto di Nicola Beregan, Il Museo d'Apollo; al Balbi è dedicato Il Teatro Comico Francese, tradotto da Gasparo Gozzi (Ven.,’54). Che più? Fino l'ab. Chian nelle Epistole modenesi vanta gentili accoglienze: «Venga l’egregio Balbi co’ suoi gran figli a canto, — Che ed Bacchiglione in riva [Vicenza] m’accarezzò cotanto». — Morì il vecchio patrizio ai 19 gennaio del 1791 e fu sepolto nella chiesa dei Ss. Ermagora e Fortunato (S. Marcuola), dove l’iscrizione latina ricorda ancora l’uomo onesto, devoto in vita «religioni, patriae, litteris.» A uno a uno sparivano gli amici lontani di Carlo Goldoni: ma forse nessuna perdita fu più dolorosa di questa al grande esule, sempre più solo.

G. O.


Questa commedia fu stampata la prima volta nel t. I del!’ed. Bettinelli a Venezia, l’anno 1750: si trova poi nelle edizioni Pisani (I, ’51: Bologna), Paperini (III, ’53: Firenze), Corciolani (I, ’53: Bologna), Cavalli (III. ’53: Pesaro), Fantino (IV, ’56: Torino), Pasquali (V, ’63: Venezia). Savioli (X, ’71: Ven.), Guibert (V, ’72: Torino), Zatta (IX. ci. 2. ’90: Ven.). Masi (Livorno), Bonsignori (Lucca) e altre. La presente ristampa fu compiuta sul testo originale dell’ed. Pasquali, ma reca in nota le forme varianti. Errano certo le edd. Pasq. e Zatta, affermando che la V. S. fu rappr. a Milano l’estate 1748. Valgono le osservazioni già fatte per l’Uomo di mondo, a pag. 238 del preced. volume.

Il Prologo apologetico fu stamp., com’ebbi a dire, nel nov. 1749, in un foglio volante di otto pagine, senza indicazione di luogo di anno, di autore. Un esemplare, sfuggito finora, ritrovai nel cod. Cicogna 2991 (già 3255) del Museo Civico di Venezia: e di qui fu ristampato nel presente volume. Una fedele copia manoscritta leggesi nel cod. Cic. 1293 (già 151); e una riproduzione in appendice al cit. saggio Della vita e dell’arte di C. G., Ven. 1907.