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34 | ATTO PRIMO |
di cui ho una lettera di raccomandazione, per introdurlo in qualche luogo, affine di tenerlo divertito, acciò non si stufi, perchè mi preme tirar di lungo colla mia direzione.
Brighella. El dise che el se vol maridar.
Ottavio. Pensate voi, se quella è figura da dargli moglie. Lo tengo anch’io in isperanza di contentarlo, ma fin che posso, non me lo lascio fuggire. Quando capita un boccon buono, è pazzo chi non se ne sa profittare. (parte)
Brighella. Noi podeva capitar in meggio man de quelle de sior Ottavio. Povero semplice! el me fa compassion. (parte
SCENA VIII.
Camera in casa di Fabrizio, con sedie.
Florindo e Rosaura.
Rosaura. Ma signor Florindo, questo passare sì francamente nelle mie camere, mi pare un coraggio troppo avanzato.
Florindo. Fra gli amanti, cara signora Rosaura, non si osservano le cerimonie.
Rosaura. Che dirà mio zio, se qui vi trova?
Florindo. Non so che dire.... Eccolo ch’egli arriva.
SCENA IX.
Fabrizio e detti.
Fabrizio. Nipote mia, abbiamo de’ forestieri.
Rosaura. Ci penso poco, signore.
Florindo. La signora Rosaura vorrebbe che il suo signor zio pensasse un poco più seriamente alle sue premure.
Fabrizio. Domani ne parleremo. Intanto vediamo chi sono questi forestieri, che mi vengono raccomandati da un amico di Venezia. Mi hanno mandata l’ambasciata, e or ora li aspetto.
Rosaura. Riceveteli pure, che io mi ritiro.
Fabrizio. No, ho piacere che ci siate anche voi, ed anche il signor Florindo.