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LA VEDOVA SCALTRA 363

Monsieur. Mia bella Rosaura, consacro a te questa vittima. (fa lo stesso)

Alvaro. Fuggire è atto da uomo vile.

Monsieur. Ora mi proverete, s’io so fuggire. (si battono)

SCENA XIV.

Rosaura in maschera alla francese, e detti.

Rosaura. (Entra in mezzo ai due, li fa fermare, e dice al Francese) Monsieur, che fate voi?

Monsieur. Bella maschera, mi batto per la mia donna.

Rosaura. E voi volete arrischiar la vita per un’Italiana, mentre tante Francesi penano, languiscono, muoiono per gli occhi vostri?

Monsieur. Ma se il rivale mi sfida, non posso ricusare il cimento.

Rosaura. Il rivale cesserà di volere la vostra morte, se voi non gli contenderete il suo bene.

Monsieur. E dovrei così vilmente?...

Rosaura. Se temete di cederla per viltà, cedetela per una dama di Francia, che sospira per voi.

Monsieur. E chi è questa?

Rosaura. Eccola ai vostri piedi. (s’inginocchia) Abbiate pietà di chi vive sol per amarvi.

Monsieur. Alzatevi, mio tesoro, che voi mi fate morire.

Rosaura. Non fia vero ch’io m’alzi, se non mi assicurate dell’amor vostro.

Monsieur. (S’inginocchia anch’egli) Sì, mia cara, giuro di amarvi, prometto a voi la mia fede.

Rosaura. Ah, che non posso credervi.

Monsieur. Credetelo, mia speranza, ch’io sarò tutto vostro.

Rosaura. Come? Se combattete per un’altra bellezza?

Monsieur. Lascerò quella per voi.

Rosaura. Rinunziatela al vostro rivale.

Monsieur. Attendete: or ora sono da voi. (parte da Rosaura, e s’accosta a D. Alvaro) Amico, questa dama francese sospira per me