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24 ATTO PRIMO


Colombina. Mi par di sì che me l’abbia detto. E dove lo ha ricevuto questo avviso?

Arlecchino. Al so paese, a Napoli.

Colombina. Ah sì, non me ne ricordavo. La vostra padrona è napolitana.

Arlecchino. Oibò, no l’è miga napolitana. No la ve l’ha dito che l’è bergamasca, maridada in t’un Napolitan?

Colombina. Mi ha parlato di Napoli, mi ha detto che suo marito è napolitano; ho creduto che fosse napolitana essa pure.

Arlecchino. No voria che me dessi da intender che la v’ha dito tutto, e che no fusse vero, e che fessi per tirarme zo.

Colombina. Oh guardate che cosa si va immaginando! So tutto, vi dico, mi ha detto tutto, e mi ha confidato che per amore è fuggita.

Arlecchino. Ella è fugida?

Colombina. Oh appunto. Ella no; sarà egli fuggito.

Arlecchino. Seguro; so marido è scampado via.

Colombina. Ed ha abbandonato la moglie.

Arlecchino. Seguro.

Colombina. E si è portato in Venezia.

Arlecchino. Giusto cussì.

Colombina. Ed ora se ne viene in Roma.

Arlecchino. Bravissima.

Colombina. E la vostra padrona, avvisata da un suo parente in Venezia, è venuta qui per incontrarsi con lui.

Arlecchino. Pulito.

Colombina. Vedete se io so tutto?

Arlecchino. L’è vero, e ho gusto, perchè da qua avanti parleremo con libertà.

Colombina. Mi ha detto anche il nome di suo marito, ma ho poca memoria e me l’ho scordato.

Arlecchino. V’hala dito: Ottavio Aretusi?

Colombina. Appunto Ottavio Aretusi. (Maledetto! lo conosco costui). da sé)

Arlecchino. Colombina, vardè ben che sia la verità che la mia