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A SUA ECCELLENZA
IL SIGNOR
NICCOLÒ BALBI
FU DI S. E. TOMMASO
NOBILE PATRIZIO VENETO1.
Ma tra i moltissimi debiti contratti da me colla generosa bontà di V. E., la quale nel lungo corso di circa sedici anni, dacché ho fatto il prezioso acquisto del di Lei stimatissimo patrocinio, non mi ha giammai mancato o di consiglio, o di assistenza, di favore, secondo le mie varie occorrenze, principalmente rimarcar dovendo a singolar benefizio la servitù, che per grazia vostra ebbi l’onor d’incontrare con molti de’ vostri degnissimi Amici, Soggetti tutti pari a Voi, non men nell’illustre Patrizio carattere, che nella virtù e nel merito: penso che malamente avrei corrisposto a sì gran benefizio, defraudando di una pubblica testimonianza di rispetto e di riconoscimento quei medesimi benefici Protettori e Padroni, che mi ha procurati l’amorosissimo vostro favore.
Eccomi pertanto ridotto dalla forza delle stesse vostre beneficenze alla necessità di umiliarvi una delle mie Commedie
- ↑ Nell’ed. Bettinelli (t. I), dove nel 1730 fu stampata la prima volta questa lettera, si legge: A Sua Eccellenza Il Signor Niccolò Balbi fu de s. Tommaso l’Autore. - Eccellenza.