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L'UOMO PRUDENTE 251

ATTO TERZO.

SCENA PRIMA.

Cucina con finestra, in casa di Pantalone, con fuoco acceso e varie pentole al focolare. Tavolino, con un tondo ed un cucchiaio.

Cuoco che lavora, poi Beatrice con vari fogli in mano.

Beatrice. (Di dentro) Arlecchino, Colombina, Arlecchino. (esce) Non si sentono, non si trovano; eh, assolutamente è così: il vecchio me li ha fatti sparire. Giuro al cielo, l’avrai finita una volta, vecchiaccio indegno. Questo veleno mi libererà dalla tua tormentosa catena. Ma Colombina non c’è, e non so come mi fare. Costui mi dà soggezione... or l’ho pensata bene. Così si faccia. Ehi, cuoco.

Cuoco. Illustrissima.

Beatrice. Avete molto che fare?

Cuoco. S’immagini, son solo.