Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1908, II.djvu/241


L'UOMO PRUDENTE 233


sperada, no ghe ne vol saver alter, e za che so cussì ben vestido, vôi andar a veder se trovo la me fortuna. Le donne basta che le veda un bell’abit, subit le se innamora. Basta che i abbia el formai sulla velada, se in ca1 no gh’è pan, non importa. (parte)

SCENA VIII.

Florindo e Brighella.

Brighella. E un omo della so sorte se lassa far paura da una donna?

Florindo. Ma che dovevo io fare? Beatrice è la padrona di casa, mi ha scacciato come un briccone, ed io doveva restarmene così maltrattato?

Brighella. Me maravegio! el patron l’è el sior Pantalon. El m’ha dito che se la trovo, la conduga in casa, e el vol in tutti i modi che se concluda sto matrimonio.

Florindo. E questo è quello che io desidero.

Brighella. Donca la torna in te la so camera. L’aspetta el sior Pantalon. No la se lassa veder da siora Beatrice, e a momenti tutto sarà accomoda.

Florindo. Sì, Brighella, farò tutto per ottenere Rosaura. In quella camera attenderò il signor Pantalone.

Brighella. La vaga presto, che vien siora Beatrice.

Florindo. Vado subito. (entra nella camera, dov’è Rosaura)

Brighella. Vardè a che segno arriva la petulanza de una mugier cattiva! No la varda, per i so caprici, a precipitar la reputazion della casa.

SCENA IX.

Beatrice e Brighella.

Beatrice. Ecco qui il bel soggettino! Questo è il consigliere intimo del signor Pantalone; questo è il nostro direttore, il nostro maestro di casa, il nostro2 padrone.

  1. Casa.
  2. Bett., Sav. e Zatta: anzi il nostro.