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L'AUTORE
A CHI LEGGE.
Questa Commedia, che ora ha per titolo Il Frappatore, l’intitolai da prima Tonin bella grazia, facendone Protagonista il povero Veneziano, mal condotto da un perfido ravvolgitore. Ora di costui mi valgo principalmente, e sopra di lui fo cadere la peripezia, esemplare a quelli del suo cattivo carattere, mettendo in una vista migliore e più compassionevole il semplice mio Compatriota. Non era già necessario che per dipingere un giovane di poco spirito fuori del suo Paese, lo scegliessi della mia stessa nazione, da dove escono tutto dì delle persone di spirito, che sanno brillare anche fuori del loro centro. Ma siccome fu la Commedia da me composta per compiacere con tal carattere sciocco un bravo comico Veneziano, eccellente in simili caricature, non ho pensato che a soddisfarlo. Questa posso dir che sia stata la commedia fatale che mi ha nuovamente tentato per il Teatro, dopo che avea risolto2 di abbandonarlo, e che stavami in Pisa ad esercitare l’avvocatura. Parmi ancor di vedere il sopraddetto Comico valoroso, venuto a posta da Livorno a trovarmi; mi par di vederlo dinanzi al mio tavolino, battersi colle mani la sua pingue rotonda pancia, dimenare graziosamente il capo, dirmi cento ragioni per contentarlo, e con un bellissimo lazzo comico mettermi alquanti zecchini sotto di un libro, mostrando volerlo fare che non vedessi, dopo che era sicuro che io li aveva veduti. Mi piacque la sua franchezza, non mi dispiacque