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196 ATTO PRIMO


Un vecchio di sessant’anni ha da possedere tanta bellezza nel fiore degli anni suoi!

Beatrice. Ah! non mi ritoccate sì crudelmente le piaghe.

Lelio. Il signor Pantalone non meritava una seconda moglie sì vaga e sì graziosa.

Beatrice. Quietatevi, vi dico, e bevete il tè, prima che si freddi1. intanto gli altri quattro parlano piano fra di loro)

Ottavio. Ah! signora Diana, voi mi mortificate a ragione. Sarebbe ormai tempo ch’io vi mantenessi la parola che già vi diedi, e vi rendessi mia sposa; ma mio padre non vuole in verun conto acconsentire ad un tal matrimonio.

Diana. Ma qual è la ragione, per cui il signor Pantalone si oppone alle nostre nozze?

Ottavio. lo credo che sia2 l’interesse. Mi disse, giorni sono, che aveva per me un partito di una figlia d’un buon mercante con sessanta mila ducati di dote; e voi, benchè siate nata3 gentildonna e siate stata moglie di un Colonnello, non vi considera, perchè non avete una ricca dote.

Diana. Ma voi che pensate di fare?

Ottavio. Sposarvi a dispetto di mio padre, anche quando dovessi rovinare la casa. La signora Beatrice mia matrigna è già dalla mia, e contribuirà molto a nostro vantaggio.

Diana. Amica, il signor Ottavio mi consola; dice che voi sarete per noi. È egli vero? a Beatrice)

Beatrice. Certo, è giustizia.

Florindo. Ma, signora Rosaura, almeno un’occhiata benigna per carità.

Rosaura. Siete curioso! Fra tanta gente io mi vergogno.

Florindo. Possiamo andar a passeggiare nel corridore.

Rosaura. Certo, da solo a sola! Bella cosa, signorino!

Florindo. Ma non vi è a grado4 nè sola, nè in compagnia: come abbiamo dunque a contenerci?

  1. Edd. Bettinelli, Savioli e Zatta: raffreddi.
  2. Bettin., Sav. e Zatta: Io credo sia.
  3. Ed. Bettinelli: benchè nata.
  4. Bettin., Sav. e Zatta: accomoda.