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114 ATTO PRIMO

Zanetto. Gnaccara muso d’oroa!

Pancrazio. E la donna che vi sembra tanto bella e gentile, che credete mai che ella sia?

Zanetto. Coss’ella, caro sior?

Pancrazio. La donna è una incantatrice sirena che alletta per ingannare, ed ama per interesse.

Zanetto. La donna?

Pancrazio. La donna.

Zanetto. Aseo!

Pancrazio. Quegli occhi così brillanti sono due fiamme di fuoco, che a poco a poco accendono e inceneriscono.

Zanetto. I occhi... do fiamme de fogo...

Pancrazio. La bocca è un vaso di veleno, che lentamente per le orecchie s’insinua al cuore ed uccide.

Zanetto. La bocca... un vaso de velen...

Pancrazio. Le guancie, così vaghe e vermiglie, sono stregherie, sono incanti.

Zanetto. Le ganasseb... strigherie1... incanti...

Pancrazio. Quando una donna vi viene incontro, sappiate che quella è una furia che viene per lacerarvi.

Zanetto. Bagatelle per i putei!

Pancrazio. E quando la donna viene per abbracciarvi, quello è un demonio che vi vuol tirar all’infemo.

Zanetto. Alla larga.

Pancrazio. Pensateci, e pensateci bene.

Zanetto. Gh’ho bello e pensà.

Pancrazio. Mai più donne.

Zanetto. Mai più donne.

Pancrazio. Mai più matrimonio.

Zanetto. Mai più matrimonio.

Pancrazio. Quanto benedirete il mio consiglio.

Zanetto. E1 ciel v’ha mandà.

  1. Gnaccara muso d’oro! Esclamazione bernesca di meraviglia.
  2. Ganasse, guance.
  1. Bettin.: strigerie.