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ammassare, me ne ritornai alla Patria. Voleva io continuare nel mio diletto esercizio di Cancellier Criminale, tanto più che avea di già i requisiti per divenir principale, ma vi si oppose mia Madre, non con violenza, che non ne era capace, ma colle più tenere dimostrazioni, dissemi che il Cancelliere non è mai stabile in alcun loco, ch’ella sarebbe costretta, o a vivere da me lontana, o a seguitarmi per tutto, con doppia spesa e con grave incomodo; soggiunse, ch’ella avrebbe desiderato ch’io mi stabilissi in Venezia, e intraprendessi la professione dell’Avvocato; ch’io poteva addottorarmi in Padova, ed avrebbe ella pensato alla spesa; e colle lagrime agli occhi mi fe’ acconsentire al di lei proggetto. Mi piacque di contentar mia Madre, ma fui ancor più contento, quando comunicato il pensiere alla persona amata, lo vidi da essa con allegrezza approvato.

Due erano le difficoltà per riuscirvi; l’una che, per legge, i sudditi Veneti, che vogliono addottorarsi in Padova, devono far i loro studj in quella Università e consumarvi cinqu’anni; l’altra, che avendo io perduto di vista lo studio delle leggi civili e canoniche, per abbandonarmi a quello della pratica criminale, avea bisogno di riprendere quell’esercizio per mettermi in istato di ottenere la Laurea. Rispetto alla prima difficoltà, come i Forestieri sono esenti in Padova dall’obbligo dei cinqu’anni, e come io sono oriondo di Modona, mi fu fatto grazia, benché nato io e mio Padre in Venezia, e fui ammesso al Dottorato de’ forestieri. Circa alla seconda difficoltà, siccome non ho mai mancato di coraggio in simili incontri, mi lusingai di potermi mettere in poco tempo in istato di espormi al pubblico esame, fondandomi anche sulla prevenzione che la cosa era ridotta alla più comoda facilità.

Ricorsi al Signor Gio. Francesco Radi, Avvocato Veneto, amico mio fin dall’infanzia, uomo di talento, e buon conoscitore delle Leggi comuni, non meno che di quelle del nostro Foro. Ripassai coll’aiuto suo, in termine di sei mesi, tutto il corso legale, m’instruì egli del metodo che si tiene in Padova per conferire la Laurea, e si esibì di accompagnarmi e di assistermi nell’occasione. Accettai l’esibizione cortese, e ci portammo in Padova


unitamente.