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mia spedizione. Mi sovviene aver fatto una volta un giro di dodici giorni, ma accompagnato da altre dieci persone, uomini e donne d’allegria1, ed ottima compagnia. In questi dodici giorni non si è mai pranzato e cenato nel medesimo luogo, e non si è mai toccato il letto la notte. Dove arrivavasi, erano feste, allegrie, pranzi, e cene, e divertimenti. Non voglio ommettere un tratto comico dell’egregio Sig. Vettor Faggen Gentiluomo Feltrino, quello che sostenne mirabilmente nei miei Intermezzi il personaggio di Pantalone. Arrivammo alla di lui campagna improvvisamente, e di notte. L’imbarazzò una truppa di gente, che col seguito de’ Servitori consisteva in venti persone. Rimediò alla cena coi polli del suo cortile, ma sprovveduto, per accidente, di pane, e lontano da ogni luogo per provvederne, trovò l’espediente di far in modo che il poco pane bastasse. Fece scaldare il forno, fe biscottare il poco pane che aveva, e Io ridusse a tale secchezza, che non potendo essere mangiato, ne restò sulla tavola. Io pubblico questo segreto per chi si trovasse nel caso di prevalersene. Nè a caso ho parlato di questo viaggio piacevole, poichè per me è stato di conseguenza. Tra le persone, che componevano sì deliziosa truppa, ve ne era una che meritava assai, e mi piaceva moltissimo. Acquistai in tal occasione la sua buona grazia, e a tal segno, che parlossi poco dopo di Matrimonio, e sarebbe stata mia Moglie, se avessi potuto farlo senza il consentimento di mio Padre, dal quale ho sempre voluto dipendere. Trovavasi egli in allora non più a Chiozza, ma a Bagnacavallo, Terra grossa dello Stato della Chiesa, situata nella Legazione di Ferrara, dove aveva Egli ottenuto l’onorevole e lucrativo impiego di Medico Condotto, cioè da quel Pubblico stipendiato. Gli scrissi anche la mia intenzione, e mi rispose da Padre e da Amico, facendomi toccar con mano ch’io non era in istato di maritarmi, non avendo ancora terminato il corso delle Cancellerie per divenir Principale, e divenir decorosamente Marito e Padre. Feci vedere la lettera alla giovane non solo, ma ai Parenti suoi, e conclusero tutti che avrebbero aspettato il tempo, e ch’io doveva sposarla.

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  1. Forse: d’allegra ed ottima. ecc. - Ed.