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e l’unico modo per acquietarla fu il farle credere ch’io volessi sposare la sua Figliuola, Allora cambiò di tuono, poiché tutte le smanie non tendevano che a questo fine. L’ora era tarda per ritornarmene a casa, la buona Vecchia mi offrì il suo letto, ed io l’accettai. La mattina mi diede da colazione, e mi ricordò la promessa. E come io aveva impiegata la notte in ben riflettere sul mio caso, e sul carattere di tai persone, delusi l’arte con l’arte. Andai il giorno dopo a ritrovar mio Padre a Gorizia; gli confidai il mio caso, e trovò egli il modo di liberarmene.

Gorizia è città del Friuli Austriaco, distante da Udine, se ben mi ricordo, dodici o quattordici miglia. Fu chiamato colà mio Padre per ordine di Sua Eccellenza il Signor Conte Francesco Lantieri1, una delle più illustri Famiglie di quel Paese e della Germania, il quale sosteneva l’importante carico di Capitano, cioè di Governatore dell’armi di quella Provincia, non meno che della Carnia e d’altre ancora adiacenti. Soffriva questo degno ed amabile Cavaliere una cronica malattia d’urina, ed informato, che mio Padre avea particolare esperienza, e cognizione per questi mali, volle essere medicato da lui, e lo condusse al suo Castello di Vipacco, dove ebbi anch’io la fortuna di seguitarlo, e dove si godette per lo spazio di cinque mesi la più amena, la più deliziosa villeggiatura. Caccie, pesche, giardini, conversazioni, cavalcate, feste, giochi, tripudi, niente mancava alla sontuosità del soggiorno. Cercai anche io di contribuire al divertimento col genio comico che m’inspirava. Eravi un Teatrino di bambocci. Io era il Capo di questi Attori di legno, e si recitarono delle Commedie. Terminata la cura con soddisfazione dell’ammalato, ed avuta mio Padre una generosa ricompensa, lasciammo il Friuli, e si ritornò alla residenza di Chiozza, dove era rimasta mia Madre, e dove aspettavaci ella con ansietà. Dopo qualche tempo, mio Padre mi mandò a Modona a terminare i miei studj con animo di addottorarmi. Colà mi riprese fieramente la malattia de’ vapori2 effetti ipocondriaci crudeli, onde abbandonai lo studio, e credendo ad ogni momento dover morire, mi diedi alla divozione. Mio Padre lo seppe; egli era uomo dabbene, ma


non
  1. Il testo ha: Lantier. - Ed.
  2. Forse qui virgola. - Ed.