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lui prediche diversamente dagli altri, con quell’aria di novità e con quel dilettevole artifizio, che (cambiata la materia) si usa ed è necessario nell’arte comica. Per prova di quel ch’io asserisco, parlerò della prima sua predica. Sogliono i Predicatori nel dì delle Ceneri far la predica della Morte. Egli quella facea del ben vivere, ed erano i tre punti della sua divisione:1 Vivere 1. più allegramente che si sa. 2. più lungamente che si può. 3. onoratamente come si deve. Non può negarsi, che non siavi della bizzarria nell’argomento e nelle proposizioni, ma la predica era maneggiata con sì buona morale e con sì forte dottrina, che valeva a persuadere, a convincere, a commovere e a dilettare. Dilettato anch’io (non so, se commosso e convinto), coll’ajuto di una memoria non infelice, ritenni in mente le parole della divisione suddetta, e tanto della sua predica che mi bastò per epilogarne in un Sonetto la principale sostanza.

Comunicai il mio Sonetto al Nobile Signore Lucrezio Trèo, erudito gentiluomo di quel Paese, e dotto ed elegante Poeta. Lodò il mio Sonetto, si diede anche la pena di correggerlo, e mi animò a continuare. Continuai di maniera, che andando tutti i giorni alla Predica e facendo tutti i giorni lo stesso, mi trovai al fine della Quaresima con tanti Sonetti, quant’erano state le Prediche del valoroso Oratore. Fatta quest’opera, l’amor proprio mi sedusse a stamparla, e fu seduzione piucchè consiglio, poiché io non sono stato mai buon Poeta, e i miei versi d’allora erano frutti immaturi di un albero per natura cattivo. Stampai la raccolta in un libricciuolo composto di trent’otto Sonetti, altrettanti Epiloghi delle Prediche, che componeano il Quaresimale. Alla testa d’ogni Sonetto vi era l’argomento e la division litterale, e alla fine del libro un Sonetto diretto al Padre Cataneo Predicatore. Dedicai l’operetta agl’Illustrissimi Signori Deputati della Città di Udine, e fu colà stampata presso Gio. Battista Fongarino nell’anno 1726. Mio Padre, per animarmi, fece la spesa dell’edizione, e si regalarono gli esemplari. La Comunità in corpo accettò la dedica con gentilezza, e per dimostrazione di aggradimento mi venne offerta la Cittadi-


nanza
  1. Nel testo c’è punto fermo. - Ed.