intimò la partenza in quel momento medesimo. Il baule era fatto da qualche giorno, lo spedi subito avanti, al Ticino, ed io scortato dallo spenditor del Collegio, e da quattro uomini per mia difesa, giunto alla riva del fiume, m’imbarcai in un battello coperto, e in meno di due ore di tempo arrivai al Po ad una barca, che aveva scaricato del sale. Mi cacciarono sotto la poppa della barcaccia, lo spenditore diede al Padrone i suoi ordini segretamente, poi ritornato a vedermi, mi pose in mano del danaro involto in una carta; mi disse che tutto era pagato fino a Chiozza, che quel poco danaro mi avrebbe servito per qualche piccola spesa, mi augurò il buon viaggio, e se ne andò con Dio. Restai lunga pezza afflitto, dolente, mortificato; cento cose tetre, lugubri mi venivano in mente, e non aveva forza di spirito per arrestarmi in alcuna. Pure, fra tanti tristi pensieri, trovò luogo la curiosità di vedere che danaro mi aveva dato lo spenditore. Apro il foglio, (oh sorpresa!) ritrovo dentro dell’oro, conto i zecchini e li trovo quarantadue. Quarantadue gigliati in quell’occasione, mi pareano un tesoro. Io credetti un prodigio, e siccome avea ragion di temere, che prevenuto mio Padre da qualche lettera di Pavia, mi avrebbe accolto assai bruscamente, pensai sul momento medesimo di prendere un’altra strada; mi venne in mente di andare a Roma, e mi preparava a lasciar la barca, tosto ch’io avessi potuto mettere piede a terra. Ma come, dicea fra me stesso, come mai si è consigliato il buon uomo a darmi questi zecchini? Se il viaggio è pagato, io non avea bisogno di tanto, e se dovessi ancora pagare il viaggio, mi basterebbe assai meno. Sapeva, che mio Padre aveva dato degli ordini, perchè mi fosse somministrato il bisognevole, ma i suoi commissionarj non erano mai stati sì generosi. Credetti per un momento che questo potesse essere un resto di danaro inviato a Pavia da mio Padre, ma riflettei poco dopo ch’ei non era ne sì ricco, ne sì prodigo, ne sì diligente. Stava immerso in queste considerazioni, quando sento chiamarmi per nome. Alzo gli occhi e vedo lo spenditore. Cominciò a battermi il cuore, e gli domandai per qual novità ritornava egli dopo due ore: Signore, la novitade è questa, (mi disse) ho sbagliato nel darvi il pacchetto. Vi ho