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fermano a Desenzano, che vi è una buonissima osteria sopra il lago di Garda, dove si suol mangiare del pesce esquisito, e dove si tratta bene ed a poco prezzo. Eranvi in quella sera colà alloggiati moltissimi Passeggieri, ed io e la mia compagna di viaggio non potemmo avere che una sola camera con due letti, che furono religiosamente occupati uno per ciascheduno. Dormiva io saporitamente, quando tutto in un tempo mi risvegliarono alcune voci sì forti e sì riscaldate, che mi obbligarono nel momento medesimo a balzar dal letto, come era. Vidi al chiaror della Luna una Donna in camiscia con una pistola alla mano, ed un uomo in ginocchio, che a lei si raccomandava. Confesso il vero, questo spettacolo non mi diè gran piacere, e mezzo assonnato ancora, non sapea ne distinguer gli oggetti, ne concepirne il motivo.

La Donna, ch’era la sopraddetta mia compagna di viaggio, rivoltasi a me, ecco, mi disse, ecco uno scellerato, che per la ringhiera, che circonda l’appartamento, e entrato in camera per la finestra, e fortunatamente per noi, mi sono svegliata in tempo ch’egli si approssimava al mio letto. Egli è un ladro, che venia per assassinarci.... Ah no, gridò colui in ginocchioni, non sono un ladro, non son qui venuto con quest’indegna intenzione: confesso la verità, ho arrischiato tutto, per profittar di una bella donna..... Come!, esclamò la mia brava eroina, un villano, che puzza di cucina o di stalla può concepire sopra di me un tal disegno? Alzò la pistola, così dicendo, più offesa forse di un tal progetto, che dell’immagine di un assassinio. Le trattenni il braccio, impedii il colpo, ma rinfrancandomi io pure contro quel ribaldo; No, gli dissi, non è possibile che tu sia qui venuto con questo fine, poiché saper dovevi che vi era io........ Odesi in questo mentre picchiare all’uscio, corro ad aprire. L’Oste, che aveva sentito lo strepito, venia col lume, e seguitato da tre de’ suoi Camerieri. Conobbero il temerario per un garzone di stalla, capace di essersi introdotto egualmente, e per la donna, e per i danari; lo presero per le braccia, si lasciò condur senza far parola, nè so cosa sia di esso seguito. So bene ch’io ebbi la parte mia di paura,

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