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un armajo antico di casa; e siccome io non l’intendo, lo dirò acciò mi facciate la spiegazione. Sentite il titolo: Ninfa confusa fra due amanti.

                                   SONETTO.
               Barbaro crudo Amor, per te son io
          Di due strali pungenti unico oggetto:
          D’Eurillo il volto e di Lesbin l’aspetto
          Fanno guerra amorosa entro al cor mio.
               Se ad Eurillo talor lo sguardo invio,
          Già sento palpitarmi Eurillo in petto;
          E per Lesbin già m’agita l’affetto.
          Se col ciglio a Lesbin volgo il desio.
               Da sì vario pensier resa incostante,
          Ad Eurillo e a Lesbin nego gli amori,
          E son d’Eurillo e di Lesbino amante.
               Amor, deh tu m’invola ai doppi ardori!
          O fa di due sembianti un sol sembiante,
          Or unico mio cor cangia in due cori.

(Tutti lodano)


Florindo. Brava! volete ch’io vi faccia la spiegazione?

Dottore. No, no, non vi è bisogno: straccialo quel sonetto.

Florindo. (Povera innocentina!) (da sè)

Momolo. Songio Eurillo o Lesbin? (piano a Diana)

Diana. Il sonetto non parla nè di voi, nè di me. (piano a Momolo)

Lelio. Scendete dal fulgido irradiato Cielo, o sagre canore Muse, e facendo del mio infiammato seno un erudito Parnaso, fate che le melliflue mie labbra imitino quelle del vostro serenissimo Apollo. Fatta la invocazione, eccomi tosto al poema.

Florindo. Come! volete recitare un poema?

Lelio. Qualunque poetica composizione poema può dirsi, perchè poema appunto è nome, che da poesia è derivato. Perdonate