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LA DONNA DI GARBO 459


Ora vado a servirvi. Farò portare il tavolino, e le carte, e giocate a quello che più v’aggrada1. (parte)

SCENA III.

Beatrice e Lelio, poi servi che portano tavolino e carte.

Beatrice. Divertiamoci a un gioco più facile di tutti quelli nominati da Rosaura. Giochiamo al faraone. (siedono)

Lelio. In me troverete sempre una cieca obbedienza.(Fortuna ingrata! non ho denari!) (da sè)

Beatrice. Fatemi il piacere di tener voi il gioco.

Lelio. No, no, madama, dispensatemi, ve ne prego.

Beatrice. Tanto pronto a compiacermi, ed ora mi pregate ch’io vi dispensi? (Già capisco, non ha denari2). (da sè)

Lelio. Oh Cielo!3 quel far la banca con una dama in gioco d’azzardo, non è ben inteso. Alcuno potrebbe temere.... Si sa la mia onestà, la mia cavalleria, ma pure, gente maligna.... Basta, dispensatemi, ve ne prego.

Beatrice. Non voglio già ch’esponghiate4 gran somma, basterebbero solamente tre o quattro scudi.

Lelio. (Che stoccata al mio cuore!) (da sè) Con tre o quattro scudi potrei cimentare il vostro contegno. So il vostro spirito. Madama, tenete pur voi l’invito. Io punterò per servirvi. Ognuna di queste marche dirà mezzo paolo; siete contenta?

Beatrice. Farò come volete. (Almeno gli guadagnassi sulla parola!) non per l’utile del denaro, ma per deriderlo). (da sè)

Lelio. Grazie. (O sorte benigna, anche da questo laberinto il filo della prudenza mi trasse). (da sè)

  1. Segue nelle edd. Battin. e Paper.: Vi avverto solo, che il gioco può essere innocente; e può essere vizioso. Che il giocare per passatempo è cosa lecita, ma il giocare per vincere è cosa poco onesta. Dal giuoco violento molte derivano pessime conseguenze: si rovinano le case, si abbandonano i figli, si dà mal esempio alla servitù, si bestemmia, si delira e mille iniquità si commettono. Tutti gli altri vizi si lasciano col tempo, il gioco mai. Vi sono stati di quelli che hanno giocato la propria moglie; e vi sono delle donne che, se potessero, giocherebbero anche il marito».
  2. Bettin.: che non ha un soldo.
  3. Bettin.: Oh Dio!
  4. Bettin.: esponiate.