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454 ATTO PRIMO


Momolo. Recordeve, che ve voggio ben.

Rosaura. Cussì presto v’avè innamoraoa?

Momolo. Vu savè far sta sorte de bravure.

Rosaura. Ma pò andereu al maga b? Portereu el stilo? Zioghereu alla bellac? Andereu a trovar le siorette? Tirereu el torod? Me maltrattereu? Me strappazzereu? Maledireu el zorno che m’ave sposao? (caricata)

Momolo. Via, via, siora, no burlè tanto. No son capace de nissuna de ste cosse. Son un putto da ben.

Rosaura. Puttoe? No bestemmiè, caro vecchio.

Momolo. Orsù, cossa resolvemo1?

Rosaura. Oh, sentite che la padrona mi chiama. Andate, andate, ci rivedremo questa sera.

Momolo. Sì, muso bello, sì, muso inzucarao2. (parte)

Rosaura. Povero minchione3! Sarei una pazza a credere a questa banderuola: giovine, scolare, e veneziano: figuratevi che buona pezza4! Orsù, voglio andarmi a riposare: mi pare questa mattina aver fatta bene la mia parte5. Oh davvero, le donne la sanno più lunga degli uomini, e a tal proposito disse bene quel Poeta:

          La donna ha l’intelletto sopraffino.
               Ma l’uomo accorto non la fa studiare.
               Se la donna studiasse, l’uom meschino
               Con la conocchia si vedria filare;
               E se la donna il suo intelletto adopra,
               L’uomo starà di sotto, ella di sopra.

Fine dell’Atto Primo.



  1. Innamorao, innamorato, maniera della gente bassa, che per altro più civilmente dicesi: innamora
  2. Maga, burlescamente, cioè, Bettola, che in Veneziano dicesi comunemente: Magazzino
  3. Alla bella, per metafora, alla bassetta.
  4. Tirereu el toro, solito divertimento dei giovanotti allegri, tirar il toro.
  5. Putto, giovanetto, ma spiega per lo più anche casto.
  1. Bettin.: risolvemio?
  2. Bettin. aggiunge: che prego el cielo de deventar un pulese(a) per vegnirte a bisegar(b) per tutto, (a) pulese, pulce, (b) bisegar, frugare.
  3. Bettinelli: Povero sporco, per dirla alla veneziana.
  4. Bettin.: lana.
  5. Bettin. e Paper. aggiungono: ed esser riuscita una donna di garbo.