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452 ATTO PRIMO


Momolo. N’è vero1? Co molaa, che la xe? E pur ghe voggio ben.

Rosaura. Come avete fatto a innamorarvi di quel sorbetto gelato? Voialtri Veneziani siete pure di buon gusto.

Momolo. Ve dirò: el babiob no xe brutto. E pò, no so gnente, un incontro de sangue.

Rosaura. E che cosa sperate ca quest’amore?

Momolo. No so gnanca mi: qualcossa.

Rosaura. La volete per moglie?

Momolo. Fursi sì, fursi no.

Rosaura. Ah sì, vorreste, come dite voialtri, sticcarlac, licar qualcossa, goder a maccad: bravo, bravo, comparee, me piasèf.

Momolo. Olag: parlè venezian?

Rosaura. Qualcossa. Ho praticà con dei Veneziani.

Momolo. Voleu che ve diga, che me dè in tel genio?

Rosaura. Oh, oh, co mi no la stichè miga, vede. Son cortesanah anca mi.

Momolo. Eh, me n’ho intagiài alla prima. Vederessi Venezia volentiera?

Rosaura. Perchè no? Anderia anca mi volentiera a farme svogazzarj in gondolettak.

Momolo. Se volè vegnir con mi, se parona.

Rosaura. Bravo compare. Con vu, ah? Oe, credeu d’esser sul listonl a invidar una mascheretta al caffè?

Momolo. Oh, che diavolo che ti xe! Non ho miga praticà la campagna.

Rosaura. Oe digo, faravio fortuna a Venezia?

  1. Mola, patetica.
  2. Babio, volto, parola burlesca.
  3. Sticcarla, passar il tempo.
  4. A macca, a uffo, senza spesa.
  5. Compare, termine d’amicizia che si usa comunemente a Venezia.
  6. Me piasè, mi piacete, cioè, vi lodo.
  7. Ola, senza accento, vuol dire come!
  8. Cortesana, esperta.
  9. Me n’ho intagià, me ne sono accorto.
  10. Svogazzar, remigar con forza.
  11. Gondoletta, barchetta deliziosa.
  12. Liston, una parte laterale della gran piazza, ove si fa il corso delle maschere.
  1. Bettin.: ne vero?