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LA DONNA DI GARBO | 447 |
nobili soggetti. Mi dirà taluno: che vuoi tu far di tanti uomini? Sei forse scolara della celebre Corisca del Pastor fido, che insegna degli uomini: «Molti averne, un goderne, e cangiar spesso»? Guardimi il cielo; non sono di questa taglia. Amo l’onestà più della vita medesima. Io non cerco che far vendetta contro Florindo, e contro tutto l’orgoglioso sesso virile1. (parte)
SCENA XI.
Ottavio e Brighella.
Dividi per metà tutto il prodotto.
Il quattro, il cinque, il sei ponigli sotto,
Ed un terno averai, se tu lo vuoi».
Poter del mondo! Parla così chiaro questa volta la cabala che vi giuocherei sopra il mio patrimonio. Unisci l’otto quattro volte; quattro via otto trentadue: poi dividi per metà il prodotto. La metà del trentadue è il sedici. Il quattro, il cinque, il sei ponigli sotto: il quattro, posto sotto il sedici, moltiplicando fa 4 via 16, 64: così facendo col 5 via 16, 80: così non si può fare col sei, mentre 6 via 16 farebbe 96: converrà il 6 sommarlo col 16, e dire 16 e 6, 22. Ecco il bellissimo terno: 22, 64, 80. Brighella, prendi questo zecchino e vammi a giuocare questi tre numeri, terno cinquemila.
Brighella. E la vol zogar senza l'ambo? La me perdona, la fa un sproposito.
Ottavio. Un ambo non vale ad accomodarmi; per rimarginare le piaghe che ho fatte alla casa di mio padre, a causa del lotto2, vi vuole un terno, ed un terno grosso: ora però vado giuocando con economia. Va dunque tosto... ma no, fermati. E vero che la cabala mi promette un terno, ma non in tre numeri