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LA DONNA DI GARBO 437


in substitutione fœminæ sunt expresse vocatæ, spero che guadagnarete la causa. Io però voglio darvi un avvertimento. Si tratta di un punto di ragione, onde vi possono essere hinc inde abbondantissime prove. Provedetevi pertanto d’una moltitudine di testi, di leggi, d’argomenti, d’esempi, di pratiche, di decisioni, di statuti, di decreti, e se tutto quello che ha scritto Giustiniano nell’Instituta, nel Codice1 e nei Digesti, non vi bastasse, inventatevi voi delle leggi nuove, citate con l’interpretazioni d’Autori incogniti, mentre a queste l’avversario non saprà rispondere, ed il giudice, vergognandosi di non saperle, vi darà ragion per riputazione, ricordandovi di quel detto che coram Judice audacia sæpe sæpius triumphat. Signor padrone, andate a Palazzo che l’ora vien tarda, poi tornate a casa a riposarvi ed a fare una buona corpacciata, mentre sapete che omnia tempus habent. (parte)

SCENA V.

Il Dottore solo2.

Rimango attonito, sono stordito! Questa femmina è un portento della natura, è una cosa fuori dell’ordinario. Ed io tollererò che si perda in uffici servili una ragazza, degna di sedere sulla cattedra? No, no, la voglio sposare, la voglio appresso di me quest’arca di scienze, questo prodigio del nostro secolo. Sì, la voglio sposare, perchè dice ne’ suoi proverbi Catone: Si vis nubere, nube pari; e più bella parità non può trovarsi, quanto quella dei costumi, dell’inclinazione e del talento di Rosaura, eguale in tutto al mio genio e temperamento. Sì, la mia cara Rosaura, se sinora sei stata con me in qualitate servili, da ora innanzi ci starai tamquam domina, et hoc iure merito, quia mulier sapiens est maximo digna honore. Florindo mio figlio, che poco può tardar a venire, si stupirà nel sentire una donna

  1. Bettin. e Paper.: ed i suoi interpreti nel Codice ecc.
  2. Questa scena nelle edd. Bettin. e Paper, fa parte della precedente.