Pagina:Goldoni - Opere complete, Venezia 1907, I.djvu/268

214 ATTO SECONDO


Tagliacarne. Sì, ce ne andremo subito. Quattro zecchini pagheranno il viaggio.

Beccaferro. Dove troveremo il signor Ottavio?

Tagliacarne. Dovrebbe essere poco lontano, secondo ch’egli ci ha detto.

Beccaferro. Proviamio un poco, s’egli ci sentisse. Eh, ehm.

Tagliacarne. (Fischia).

Beccaferro. Signor Ottavio, signor Ottavio. (da più parti sotto voce)

Ottavio. E bene, cosa volete?

Tagliacarne. Abbiamo bisogno di Vossignoria.

Ottavio. Non avete fatto ancora?

Beccaferro. Senza di lei non si può far niente.

Ottavio. Non è stato qui Momolo? L’ho pur sentito alla voce.

Tagliacarne. C’è stato.

Ottavio. Perchè non avete fatto l’obbligo vostro?

Tagliacarne. Lo faremo or ora.

Ottavio. Tornerà Momolo?

Tagliacarne. Tornerà.

Ottavio. Animo dunque, io mi ritiro.

Beccaferro. Se Vossignoria si ritira, non faremo niente.

Ottavio. Io non ci voglio essere.

Tagliacarne. Anzi ci ha da essere. (lo bastonano)

Ottavio. Ahi, traditori, aiuto! (i due bravacci partono)

SCENA XX.

Momolo ed Ottavio.

Momolo. Coss’è, coss’è sta?

Ottavio. Sono assassinato.

Momolo. Gnente, sior Ottavio. Per adesso feme la ricevuta a conto. Un altra volta ve darò el vostro resto. (entra in casa del Dottore)

Ottavio. Oh, mi sta bene! Ecco quel che succede a chi vuol usare soverchieria. (parte)

Fine dell’Atto Secondo.