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potea da un bambino. Non mi sovviene ora nè il titolo, nè l’intreccio, ma vive tuttavia un Testimonio di tal verità nella persona del Signor Abbate Valle Bergamasco, amico di casa mia fin da allora. Egli è indicato nel rame del Frontispizio suddetto, e vi è mia Madre, che compiacevasi infinitamente del mio genio ch’ella chiamava talento, e vedesi delineato un certo di lei Compare, cui pareva impossibile ch’io sapessi far tanto, perchè nell’età sua provetta sapeva forse assai meno. Io sono raffigurato nel fanciullo che pel Compare incredulo si adirava, e vedesi la mia libreria di quel tempo, consistente in Commedie di quel genere che in allora correva. Al disopra di detto quadro vi è il titolo dell’edizione, abbracciato da Melpomene e Talia, muse conosciute da tutti, l’una della Tragedia, l’altra della Commedia protettrici e custodi.

Nella ristampa che ora intraprendo, non mi affaticherò a tessere una più lunga o più studiata Prefazione. Vagliami quella, qualunque siasi, che ho posta in fronte alla Edizione prima del Bettinelli in Venezia, indi da me adoperata nella edizione mia Fiorentina. Io l’ho soltanto presentemente in qualche parte o cangiata, o corretta, siccome ho fatto di tutte le opere mie che ora sono per ristampare, e da ciò prendo motivo di prevenire il Pubblico con qualche notizia, che alla novella impresa appartiene.

Dirò, prima di tutto, non aver io osservato nella presente impressione delle mie Commedie l’ordine de’ tempi ne’ quai furono o scritte, o rappresentate, poichè, volendo io a tenore della promessa fatta ne’ miei manifesti, che in ogni Tomo vi fosse una Commedia non più stampata, non era possibile ch’io seguitassi la loro cronologia. Seguendo però il costume che ho praticato fin ora di porre sotto il titolo di ciascheduna Commedia il luogo e il tempo della prima sua rappresentazione, ponno facilmente quei che sono di ciò curiosi, soddisfarsi anche in questo, ed osservarne ad evidenza l’ordine e la successione. Ciò forse interesserà qualcheduno, con animo di rilevare come di mano in mano coll’uso quotidiano di scrivere sia andato io migliorando le mie produzioni, ma la regola non è sicura, poichè trattandosi di operazioni di spirito, dipende l’esito il più delle volte dalla disposizione acciden-


tale