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non riusciva secondo la mia intenzione. Mi si perdoni in grazia del buon evento. Prima di finire questo ragionamento ai Lettori chiedo la permission di narrare un’altra avventura onorevole, che mi è arrivata in quel medesimo anno.

Trovavasi allora in Venezia il Principe Real di Polonia ed Elettoral di Sassonia, Padre dell’Elettore Regnante. I quattro nobili Patrizj Deputati dalla Repubblica Serenissima per essere presso di questo Principe, e promovere que’ grandiosi divertimenti, che si fanno godere a simili Personaggi in quella rinomata Città, non mancarono di corrispondere all’intenzion del Senato, e di soddisfare alla loro generosità, e far onore al Principe forestiere ed alla propria loro Nazione. Niente risparmiarono di grande, di magnifico, di elegante. Una Regata1 delle più sontuose; feste da ballo le più ricche e le più brillanti; la caccia del Toro nella piazza San Marco ridotta in Anfiteatro; spettacoli nell’Arsenale colla costruzion di una nave, eseguita sugli occhi del Principe; Opera insigne nel Teatro di San Giovanni Crisostomo, e palchetti sontuosamente addobbati in tutti gli altri Teatri. Solevano i quattro Cavalieri suddetti, prima di condurre il Principe ereditario ai Teatri delle Commedie chiedergli qual Tragedia o Commedia desiderava vedere. Non so chi gli avesse parlato del mio Enrico Re di Sicilia; ma so che sua Altezza Reale mostrò piacer di vederlo: furono avvisati i Comici, ed io pure ne fui prevenuto.

Consolatissimo d’una tal nuova, m’informai del dì della recita, e avendo quattro giorni di tempo la feci immediatamente stampare; ebbi l’onore di presentarne io stesso una copia decente a quel Principe, lo stesso giorno che la Tragedia doveva rappresentarsi; ne fornii delle copie per tutto il seguito, e la sera feci dispensar gratis tutto il resto dell’edizione a tutti quelli che vi concorsero. Piacque la Tragedia al giovinetto Reale, e per segno del suo aggradimento mi fè l’onore di domandarne la replica, e di vederla una seconda volta rappresentare.

Avrei desiderato di dedicargli la mia Tragedia; ma siccome egli viaggiava sott’altro nome, non mi fu permesso di farlo, e in


luogo
  1. Testo: Regatta. - Ed.