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ristampa «corretta, riveduta ed ampliata», che abbracciò ben 10 tomi, di 5 commedie ciascuno, e finì l’anno 1757. Come poi a Bologna si impresse abusivamente la maggior parte dei componimenti della edizione veneziana, così a Pesaro e a Torino e, più tardi, a Venezia stessa (Savioli) si ricopiava, più o men fedelmente, col permesso dell’autore, l’edizione di Firenze.

Tra il 1757 e il ’63 uscì a Venezia, presso il Pitteri, il Nuovo Teatro Comico di Goldoni, ossia 40 commedie, in 10 tomi, scritte per il teatro di S. Luca (o S. Salvatore): per tacere di 5 altri volumi di data posteriore e non più originali. Ma già nel 1761 erasi accinto G. B. Pasquali, valentissimo editore veneziano, a una raccolta completa di tutte le opere del grande concittadino, la cui fama correva ormai per i lontani paesi d’Europa, e promise di pubblicare 4 volumi l’anno, adorni d’incisioni: se non che la bella impresa, nello spazio di circa tre lustri più volte interrotta, per la lontananza principalmente dello scrittore che da Parigi non fece ritorno, cessò dopo 17 tomi di Commedie (4 per tomo) e 2 di Componimenti diversi. – Altre collezioni si tentarono a Torino. Finalmente Antonio Zatta, ancora a Venezia, negli anni 1788-1795, riuscì ad offrire ai lettori italiani la prima edizione completa delle Opere Teatrali, in 44 volumi arricchiti di molti rami, sebbene più modesti che non quelli del Pasquali: condotta sui manoscritti (di poi smarriti o periti miseramente) che mandò il vecchio Goldoni di Francia, con più cose fino allora inedite.