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dute al foco: Vi sovvenite (diss’egli loro) che la Contessa C...., per causa della sua eterna toeletta, il giorno di Santo Stefano, perdè la Messa? Goldoni, che qui vedete, l’ha predetto in un bizzarro Almanacco da lui composto. Tutti risero e mi applaudirono. Io mi rasserenai un poco, ma diedi a conoscere che non mi piaceva moltissimo il dover passare per fabbricator di Lunarj. Il Cavalier se ne accorse, e disse di me delle cose, che mi fecero non so s’io dica arrossire o insuperbire. Mi chiese in seguito, dov’io era alloggiato; dissi alle due Ganasse: mi rimproverò gentilmente di esser disceso all’albergo, mandò a prendere il mio baule, mi onorò di una camera nel suo Palazzo, mi tenne seco quindici giorni, e non contento di quanto aveva fatto per me, avendogli io raccontate le mie avventure, mi esibì protezione e danaro; due cose delle quali nella mia situazione d’allora aveva estremo bisogno. Lo ringraziai, pregandolo della prima, senza rifiutar la seconda, ed il Cavaliere amabile e generoso mi diede alquanti zecchini ed una lettera della Dama sua per sua Eccellenza il Sig. Orazio Bartolini Residente Veneto allora in Milano, e morto poscia nell’insigne carica di Cancellier Grande in Venezia.

Partito da Bergamo colmo di onori e di grazie, arrivai a Milano; presi alloggio all’Osteria del Pozzo, portai la lettera al Residente, che m’accolse con estrema bontà. Gli confidai la cagione della partenza mia di Venezia, ma niente gli domandai alla prima visita, poichè tutte le mie speranze erano fondate nella mia Amalassunta.

Era precisamente allora di Carnovale e rappresentavasi in quel Teatro il Demofoonte del Metastasio, e sosteneva la parte principale del Dramma il celebre Caffariello, ch’io conosciuto aveva in Venezia. Era il Direttore e compositore de’ Balli il Sig. Gaetan Grossa-Testa di Modena, passato poscia all’onorevole impiego di Maestro di ballo del Re di Napoli. Conosceva io questo degnissimo galantuomo e la gentilissima Signora Maria sua Consorte; onde col mezzo di queste tre conoscenze, e col merito del mio Dramma, sperai che gl’Impresarj l’avrebbero ricevuto, e me lo avrebbero ben pagato. Fatta dunque una visita alla bravissima


danzatrice,