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352 parte terza


l’istruirsi. La Gazzetta dei Tribunali è utile agli impiegati e curiali, ed il Giornale d’Agricoltura è fatto per i coltivatori; l’uno e l’altro però sono benissimo compilati, ed hanno un sufficiente numero di lettori che ricompensa la fatica dei loro autori.

Ma il foglio periodico più fortunato, e che si legge ancora con qualche piacere, è quello che si pubblica ogni mese sotto il titolo di Biblioteca dei Romanzi. Un francese nobile e ricco possiede in Parigi una libreria, che crede la più ampia e la meglio provvista di quante si posseggono da persone private in Europa. Il catologo di essa è immenso; ma ciò che sembra incredibile, e che io stesso vidi co’ miei propri occhi, è, che a ciascun articolo trovasi in margine una annotazione scritta di pugno del possessore di questa preziosa raccolta; indubitata prova che non il fasto, ma bensì il buon gusto e la intelligenza hanno presieduto a sì pregevole acquisto. Fra le collezioni più rare e più complete, trovasi quella degli antichi romanzi: è il quadro più fedele dei costumi, usi e caratteri di tutti i secoli. Parecchie persone di lettere, incoraggite e protette dal dotto e generoso bibliofilo, esposero al pubblico sotto la direzione di lui varii estratti di queste opere, singolarissimi ed importantissimi; ma in capo di qualche anno furono obbligate per alcune particolari ragioni a ricavar altronde i loro materiali; contuttociò questo giornale non è meno importante, nè manca di associati e di lettori. Esce bensì adesso da questa medesima libreria una raccolta non meno utile; e questa è una specie d’istoria universale della letteratura di tutte le nazioni incivilite, della quale è autore il signor Dorville. Merita pure di essere letto il Giornale di Letteratura, benissimo scritto, e molto giudizioso nelle sue critiche. Passo sotto silenzio il Giornale de Bouillon, come pure gli Avvisi di Provincia, e molti altri, non essendo possibile di legger tutto e di aver di tutto notizia; laonde terminerò quest’articolo con dar conto semplicemente dei due fogli che giornalmente si pubblicano: uno sotto il titolo di Giornale di Parigi, e l’altro sotto quello di Giornale di Francia, ovvero i Piccoli Avvisi. Oggetto principale dell’ultimo è di dare avviso dei beni mobili e immobili che sono in vendita o da allogarsi, delle cariche, di cui vorrebbero disfarsi i possessori, le dimande dei privati, gli effetti perduti o ricuperati, le mode che si trovano dai mercanti, i lavori degli artisti, insomma tutto ciò che riguarda l’utilità e il comodo pubblico. Da qualche anno in qua vi sono state aggiunte le notizie letterarie; vi si trovano estratti benissimo fatti, critiche giudiziose, osservazioni sensate. Nè di minore utile e piacere è il Giornale di Parigi, che dà giornalmente le novità più fresche e più sicure, e rende conto dell’idee, scoperte e discussioni di qualsivoglia genere. In esso hanno parimente luogo i tratti di valore, di virtù e di beneficenza. Bisogna dunque servirsi di questo foglio, allorchè si vuol partecipare al pubblico le produzioni dell’ingegno, ed i lavori meccanici dei particolari. In simili occorrenze gli autori di esso non trascurano nelle loro esposizioni di fare spiccare il merito, indicando nel tempo stesso modestamente i luoghi che avrebbero bisogno di schiarimenti o di correzioni. Alcune volte il pubblico si lamenta che il Giornale di Parigi non è abbastanza ricco di notizie; ma ve ne può egli essere ogni giorno? e poi, si può egli dir tutto, scrivere tutto, stampar tutto? L’articolo dei Teatri però non manca mai, e questo solo basta a soddisfare la maggior parte dei lettori e degli associati. Il Giornale di Francia esso pure si è impadronito di questa materia; nè è male vedere le produzioni drammatiche esaminate a fondo da due diversi autori. Esposta una commedia nuova, il