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340 parte terza


Bartoli, nato in Padova, ed antiquario del re di Sardegna. Quest’uomo, stimabile per la vastità della sua erudizione e delle sue cognizioni, ha fissato in Francia il suo soggiorno, non lasciando però mai di occuparsi dell’onor patrio, e di viepiù illustrare l’italiana letteratura. L’Accademia reale di Chirurgia poi è anche più utile dell’altre. Già da gran tempo i Francesi primeggiano in quest’arte sì necessaria all’umanità, ed è appunto in questa società che sotto maestri abilissimi e dottissimi si fanno i migliori allievi. Le sue Memorie periodiche sono abbastanza note, sono tradotte, sono studiate dovunque, ed oltre a ciò contengono scoperte importanti intorno a varie malattie e rimedii, come pure molte altre felicissime invenzioni in genere di strumenti e nuovi metodi, per rendere più semplici le operazioni. Verso il fine dell’ultimo regno fu eretto un edifizio vastissimo e comodissimo per la scuola di Chirurgia. Questo edifizio, abbellisce la città, e fa onore all’architetto che ne concepì il disegno, e ne ha presieduto la esecuzione. L’Architettura pura è eretta in accademia reale. Quest’arte assai più utile della Pittura e della Scultura, non ha fatto in Francia i progressi maravigliosi delle altre due. La galleria ed il peristilio del Louvre sono monumenti antichi, che non sono stati imitati dagli artisti moderni; la chiesa degl’Invalidi soltanto si avvicina più di ogni altra fabbrica alla bellezza e alla magnificenza di quelle d’Italia. Attualmente in Parigi non si fa altro che fabbricare, potendosi dire, che le nuove strade che si sono aperte, ed i nuovi edifizi che si sono costruiti da venti anni a questa parte, sarebbero più che sufficienti a formare una città di provincia considerevolissima. Si vede però qualche mutazione nelle idee e nel gusto dei moderni architetti. Quanto all’interno delle case non vi è a desiderare di più, trovandosi tutte le comodità immaginabili; riguardo poi all’esterno, havvi ancora troppa distanza dalla maniera del Palladio e del Sansovino. Conviene sperare che gli architetti sian per arrivare alla perfezione nel modo stesso, che vi sono giunti i pittori e scultori loro compatrioti: frattanto io sono contentissimo di aver veduto a mio tempo andare in disuso i tetti alla mansarde. Tutto si perfeziona di giorno in giorno in Parigi; vi è incoraggiamento per gl’ingegni di ogni specie, e per gli esteri ancora.

Nel 1785 l’Accademia delle Belle Lettere propose una medaglia d’oro di cinquecento lire tornesi per chi avesse dimostrato in un modo soddisfacente qual fosse il commercio dei Romani dopo la prima guerra punica, fino all’innalzamento al trono di Costantino. Questa società letteraria, non trovando nel primo anno alcuna composizione che meritasse approvazione, propose di nuovo l’anno dopo, e con doppio premio, l’istesso tema. Le due medaglie furono conferite al signor Francesco Mengotti. Questo giovine veneziano adempì all’impegno con tanta scienza, dottrina e precisione, che il suo scritto fu ammesso al concorso e coronato.

È stata parimente fondata, non è gran tempo, una scuola reale e gratuita di Disegno, nella quale i giovani inclinati ai lavori meccanici possono istruirsi nelle cognizioni a loro necessarie; vi imparano ad usar bene la matita; e in quest’esercizio scorge talvolta nell’operaio un genio non ordinario che lo fa divenire artista. Havvi una Società reale d’Agricoltura, ed un uffizio accademico di Scrittura. Insomma si trovano in Parigi riuniti tutti gli aiuti immaginabili per ogni arte e scienza; ed ecco per ciò dei vantaggi per l’industria e una vasta ricchezza per lo Stato. Fu anche stabilita nel 1776 una Società reale di Medicina, composta dei medici della