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8 prefazione


animo di farne una seconda edizione a mie spese, e di inserire in ogni volume, in vece di prefazione, una parte della mia vita, immaginandomi, che al termine dell’opera l’istoria della mia persona unitamente a quella dei mio Teatro potrebbe riuscire completa.

Sbagliai. Non avrei mai sospettato che il destino fosse per farmi passar l’Alpi, quando incominciai a Venezia questa edizione del Pasquali, in ottavo, con figure.

Chiamato nel 1761 in Francia, continuai a somministrare le correzioni e i cambiamenti che io mi era proposti per l’edizione di Venezia. Ma il tumulto di Parigi, le mie nuove occupazioni, e la distanza dei luoghi diminuirono dal canto mio l’attività, e portarono tal lentezza nell’esecuzione, che un’opera, la quale doveva essere condotta fino al trigesimo volume, e compiuta nello spazio di otto anni, non è per anche, in capo a venti, se non al tomo XVII, nè vivrei tanto da veder giunta quest’edizione al suo termine. Quello che m’inquieta, e mi preme presentemente, è l’istoria della mia vita. Essa non è di alcun momento, lo ripeto, ma quel che io ne ho pubblicato fino ad ora nei diciassette primi volumi, fu così bene accolto, che il pubblico m’impegna a continuare; tanto più che tutto quello che ho fin qui detto non riguarda che la mia persona, laddove ciò che mi resta a dire dee trattare del mio Teatro in particolare, di quello degl’Italiani in generale, e in parte di quel dei Francesi, che io stesso ho visto sì dappresso. I costumi di due nazioni, il loro gusto messo a confronto, tutto ciò che ho veduto, tutto quel che ho osservato, potrebbe divenir piacevole, e anche istruttivo per i dilettanti.

Mi propongo adunque di affaticarmi quanto io potrò, e ciò con un piacere inesprimibile, per arrivare al più presto possibile a far parola del mio caro Parigi, che mi ha sì bene accolto, tanto divertito, sì utilmente occupato. Comincio dal rimpastare e tradurre in francese tutto ciò che si trova nelle prefazioni storiche dei diciassette volumi del Pasquali. Questo è il compendio della mia vita, dalla mia nascita fino al principio di ciò che dicesi in Italia Riforma del Teatro Italiano. Si vedrà come questo genio comico, che fu sempre la mia passione dominante, si è in me manifestato, e poi svolto, e quanti siano stati gli sforzi inutilmente tentati per disgustarmene, e i sacrifici da me fatti a quest’idolo imperioso, che mi trasse dietro a sè stesso. Tutto questo formerà la prima parte delle mie Memorie.

La seconda comprenderà la istoria di tutte le mie produzioni, il segreto degli accidenti che me ne hanno somministrato l’argomento, il buono o cattivo incontro delle mie commedie, la rivalità destata dalla mia buona riuscita, le cabale che ho schernite, le critiche che ho rispettate, le satire che ho sofferte in silenzio, e gl’intrighi dei