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resto per tutta la terra polacca che si stende tra il ponente e il mezzogiorno si sparse il terrore. Dappertutto giungeva il grido d’allarme: «I Saporogini! Sono comparsi i Saporogini!». Tutto ciò che si poteva mettere in salvo fu messo in salvo. Era tutto un levarsi su e darsi alla fuga, secondo l’uso di quell’età disordinata e indolente in cui non s’innalzavano bastioni e castelli, ma, come il caso voleva, l’uomo si faceva con la paglia un domicilio temporaneo. Si pensava infatti: «Non mette conto di spendere fatica e denaro per una capanna, quando essa ad ogni modo sarà spazzata via da un’incursione di Tartari!». Fu uno spostamento generale: chi barattava i bovi e l’aratro con un cavallo e un fucile e andava ad arruolarsi nell’esercito; chi andava a nascondersi, cacciandosi innanzi il bestiame e portando via tutto ciò che si poteva portare. Si trovavano qualche volta per via anche di quelli che a mano armata


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