Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/77


TARAS BUL'BA

bile andare avanti. Che razza di Saporogino verrà fuori da lui, se egli non ha ancora battuto una volta almeno un infedele?

«Costui parla bene» pensò Bul’ ba.

— Non crediate, o signori, che io, del resto, abbia detto questo col proposito di rompere la pace; Dio me ne guardi! Ma cosí per dire. Inoltre, abbiamo il tempio divino che fa pena a dire che cosa è divenuto. Quanti anni sono che per grazia di Dio è qui la Sjec? Ma fino a questo momento, lasciamo andare che all’esterno è tutt’altro che una chiesa, ma perfino le sacre immagini sono prive di ogni ornamento; non è mai venuto in mente a qualcuno di far lavorare per esse una cornice d’argento. Non hanno ricevuto se non quello che han lasciato loro per testamento alcuni cosacchi; un dono meschino certamente, perché quelli mentre erano in vita avevan consumato quasi tutto il loro peculio nel bere. Quindi, io faccio questo discorso non con l’idea di dar principio a una guerra con gl’infedeli. Abbiamo promesso al Sultano la pace, e sarebbe per noi un peccato grave, giacché facemmo giuramento sulla nostra santa Legge.

«Ma che sciocchezze sta dicendo?» disse fra sé Bul’ba.

— Appunto, come voi vedete, o signori, non


75