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TARAS BUL'BA

Borodatyi, Borodatyi! Kirdjaga, Kirdjaga! Scilo! Andate al diavolo con Scilo! Kirdjaga!

Tutti i candidati, come udivano pronunziare i loro nomi, immediatamente uscivano dalla folla per non dare a qualcuno motivo di pensare che essi con la loro partecipazione personale influissero sulla elezione.

— Kirdjaga! Kirdjaga! — si sentiva gridare piú forte degli altri nomi. — Borodatyi! — Presero a decidere la questione a furia di pugni, e Kirdjaga trionfò.

— Andate da Kirdjaga! — si cominciò a gridare. Una decina di cosacchi si staccarono dalla folla all’istante; alcuni di essi a fatica si reggevano in piedi, tanto si erano avvinazzati, e andarono difilati da Kirdjaga per annunziargli la sua elezione.

Kirdjaga, un cosacco intelligente, benché molto vecchio, già da un pezzo era andato a sedersi nella sua kurjenja, e pareva che non sapesse niente di ciò che accadeva.

— Che c’è, signori? Che desiderate? — egli chiese.

— Vieni, ti hanno eletto Koscevoj!...

— Per carità, signori! — disse Kirdjaga. — Dove mai io sono degno di un tale onore? Dove mai posso essere un Koscevoj? A me manca l’intelligenza necessaria per reggere que-


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