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TARAS BUL'BA

legiali che non avevano resistito alle verghe del collegio e dalla scuola non avevano portato via neppure una lettera dell’alfabeto, ma c’erano anche quelli che sapevano che cosa volesse dire Orazio e Cicerone e la Repubblica Romana. C’erano molti di quegli ufficiali che poi si segnalarono negli eserciti regi; c’era una quantità di persone che riuscirono esperti uomini di partito, uomini che per nobile convinzione pensavano essere del tutto indifferente da che parte si facesse la guerra, purché si combattesse, in quanto che non conviene a un uomo ben nato vivere senza battersi. C’erano anche molti di quelli che erano andati alla Sjec soltanto per poter poi dire che essi erano stati alla Sjec, ed erano induriti nella vita delle armi. Ma che cosa mai non c’era? Quella strana repubblica era evidentemente un’esigenza di quell’età. Gli aspiranti alla vita guerresca, i cacciatori di coppe d’oro, di ricchi broccati, di ducati e di reali, in ogni tempo, potevano lí trovare da lavorare. Soltanto gli adoratori delle donne lí non trovavano niente, perché perfino nel sobborgo della Sjec nessuna donna ardiva farsi vedere.

Ostap e Andrea trovavano specialmente strano il fatto che dopo il loro arrivo giungeva alla Sjec un’infinità di gente, e qualcuno almeno avrebbe dovuto chiedere: «Di dove viene que-


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