Pagina:Gogol - Taras Bul'ba, traduzione di Nicola Festa, Mondadori, Milano, 1932.djvu/40


GOGOL

la teologia, non riuscí mai a sottrarsi alle inesorabili verghe. Vero è che tutto questo doveva necessariamente inasprire il carattere e comunicargli quella durezza che sempre è una nota distintiva del cosacco. Ostap era sempre considerato come uno dei migliori camerati. Raramente egli prendeva l’iniziativa di guidare gli altri nelle imprese rischiose — di saccheggiare il giardino o l’orto altrui — ma poi era sempre uno dei primi ad avanzare sotto l’insegna del collegiale che capitanava la spedizione, e mai, in nessun caso, si lasciava indurre a denunziare i suoi camerati; non c’erano fruste e verghe capaci di costringerlo a una simile azione. Egli era duro a cedere ad altri impulsi che non fossero quelli della guerra e della sfrenata gozzoviglia; per lo meno, quasi sempre egli non pensava ad altro. Era equanime con gli eguali. Possedeva della bontà in quella forma che poteva sussistere con un carattere come il suo e in quei tempi. Era stato commosso nell’anima dalle lagrime della povera madre, e questo era il solo motivo che ora lo turbava e lo faceva andare pensieroso a capo chino.

Il fratello minore, Andrea, aveva sentimenti un po’ piú vivi e, in certo modo, piú sviluppati. Studiava piú volentieri e senza lo sforzo con cui generalmente si applica un carattere duro e for-


38