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UNA VECCHIA AMICIZIA TRONCATA |
novic, deponendo sul vassoio la tazza rovesciata e facendo un inchino.
— Fate il favore, Ivan Ivanovic!
— Non posso; molto obbligato. — Cosí dicendo, Ivan Ivanovic fece un inchino e si mise a sedere.
— Ivan Ivanovic! fate la cortesia, una sola tazzina!
— No, molto obbligato per la vostra gentilezza. — Detto questo, Ivan Ivanovic fece un inchino e si mise a sedere.
— Solo una tazza! Una tazzina e basta!
Ivan Ivanovic tese la mano al vassoio e prese una tazzina.
Eh, accidenti! Come può, come riesce un uomo a mantenere la sua dignità!
— Io, Demjan Demjanovic — disse Ivan Ivanovic, mandando giú l’ultimo sorso — io vengo da voi per un affare importantissimo: io presento una querela. — Cosí dicendo, Ivan Ivanovic depose la tazza e cavò fuori dalla tasca un foglio scritto in carta bollata. — Una querela contro un mio nemico, contro un nemico esecrato.
— Contro chi è?
— Contro Ivan Nikiforovic Dovgoc’chun.
A tali parole poco mancò che il giudice rotolasse giú dalla sedia.
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