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PICCOLO MONDO ANTICO

to di uccelli che parevano fiori e di fiori che parevano uccelli: ecco press’a poco tutto l’addobbo di quella casetta senza pretese, dove abitavano i miei vecchietti.

La camera delle donne di servizio era piena zeppa di ragazze giovani e non giovani vestite di sottane a righe. A queste ragazze Pulcheria Ivanovna dava qualche volta qualche gingillo da cucire oppure ordinava di ripulire dei chicchi; ma il piú delle volte esse scappavano in cucina e dormivano. Pulcheria Ivanovna considerava come suo dovere il tenerle custodite in casa, e sorvegliava severamente i loro costumi; ma, con sua straordinaria meraviglia, non passavano vari mesi senza che all’una o all’altra di quelle ragazze s’ingrossasse la vita troppo piú del consueto. Tanto piú il fatto pareva strano, in quanto nella casa non c’era, si può dire, nessun uomo scapolo, fatta eccezione del solo cameriere, un giovinotto che portava un farsetto grigio e andava a piedi nudi, e quando non mangiava, certamente dormiva. Pulcheria Ivanovna regolarmente sgridava la colpevole, e la puniva severamente, acciocché il fatto non si ripetesse in avvenire.

Sui vetri delle finestre ronzava una paurosa moltitudine di mosche, ma il loro ronzio era coperto dall’accompagnamento del moscone che


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