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GOGOL

ogni stanza c’era una stufa enorme che ne occupava quasi la terza parte. Quelle stanzucce erano riscaldate in modo da far paura, perché Attanasio Ivanovic e Pulcheria Ivanovna amavano molto il caldo. Il riscaldamento era fornito a tutte dal vestibolo, che fino al soffitto era pieno di paglia, combustibile comunemente usato nella Piccola Russia invece della legna. Lo scoppiettío di molta paglia accesa e la sua viva fiamma rendono molto piacevole il vestibolo nelle sere d’inverno, quando la fervida gioventú, presa dal freddo nel pedinare una qualsiasi brunetta, si ripara lí battendo le palme.

Le pareti della stanza erano adornate di alcuni quadri e quadretti in vecchie cornici sottili. Sono convinto che gli stessi padroni da gran tempo ne avevano dimenticato i soggetti, e se qualcuno di quei quadri fosse stato portato via, essi certamente non se ne sarebbero accorti. Due ritratti erano grandi, dipinti a olio; uno rappresentava non so quale arciprete, l’altro Pietro III; da una delle cornici sottili guardava la duchessa La Vallière, imbrattata dalle mosche. Attorno alle finestre e sopra le porte si trovava una quantità di piccoli quadretti, che si prendeva l’abitudine di considerare come macchie sulle pareti, e perciò nessuno vi badava.

Il pavimento in quasi tutte le stanze era di


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