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PICCOLO MONDO ANTICO

tava scritta una cosí grande bontà, e cosí grande premura di regalarvi tutto quello che aveva, che voi, sto per dire, avreste trovato troppo insipido per il suo viso buono un sorriso. Rughe leggere sui loro volti erano disposte con tanta grazia, che un pittore, credo bene, le avrebbe rubate. In esse si poteva, a quanto pareva, leggere tutta la loro vita, chiara, tranquilla — la vita che menavano vecchie famiglie nazionali, cordiali e sincere e ricche in pari tempo, che sempre formavano il contrapposto di quei Piccoli Russi volgari, rifatti da ex venditori di catrame e merciai, che invadono a guisa di cavallette le corti e i tribunali, pelano fino all’ultimo centesimo i propri conterranei, inondano Pietroburgo di spie e attaccabrighe, raggruzzolano in fine un patrimonio e solennemente aggiungono al loro cognome dalla desinenza in o la lettera v1. No, essi non somigliavano a codeste spregevoli e miserabili creature; e lo stesso si può dire di tutte le vecchie e genuine famiglie della Piccola Russia.

Non si poteva senza commozione contempla-


  1. Nomi in -o di gente comune si trasformano in nomi in -ov, caratteristici dei nobili casati. Analogamente nell’occidente si crea un’apparenza di nobiltà premettendo al cognome un di o un de.

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